Largo consumo in Italia: i dati di NIQ (NielsenIQ) in occasione de Linkontro 2023, l’annuale convegno per analizzare la situazione nel nostro paese
Anche quest’anno si è tenuto l’annuale convegno de Linkontro, organizzato da NIQ (NielsenIQ), che riunisce esperti, accademici ed economisti, al fine di analizzare la situazione sul largo consumo in Italia, come i consumi e le abitudini di acquisto delle nostre famiglie.
I dati sul largo consumo nel nostro paese vedono un giro d’affari stimato in 90 miliardi di euro, diviso per 20.000 aziende e 330.000 lavoratori, dislocati in tutta Italia. I punti vendita fisici generano 4 miliardi di visite ogni anno. Inoltre, se guardiamo alla GDO, questa conta 400 insegne, oltre 200 centri decisionali, per larga parte del capitale italiano e tantissimi piccoli imprenditori proprietari di piccoli negozi, presenti nei principali comuni italici.
Degna di nota è la continua ricerca di innovazione del comparto, con circa 30.000 nuovi prodotti proposti ogni anno sugli scaffali.
Se guardiamo ai dati legati alla situazione del Largo Consumo in Italia, troviamo che calano i volumi di vendita (-3,9%) ma aumenta il valore del 10,5%. I dati sono da riferirsi al periodo 2017-2022. Complice un’inflazione pari al 14,4%, le vendite dei prodotti del Largo Consumo Confezionato registrano un aumento del 9,9%, con una variazione reale dei prezzi del -0,4% del mix del carrello della spesa.
Obiettivo della famiglia media italiana è acquistare il necessario e ridurre gli sprechi, magari acquisendo prodotti di maggiore qualità. La prevalenza è ancora per la visita al negozio fisico per la scelta dei prodotti. Il consumatore italiano ha aumentato del +3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carrello. Dinamica che è ancora più marcata in altri paesi, come Spagna, UK, Francia e Germania.
Al tempo stesso, però, le famiglie italiane non rinunciano a consumare fuori casa, e ciò si nota dal comparto HoReCa, che da gennaio 2023 ha registrato un incremento pari al 15,8%.
Romolo De Camillis, Direttore Retail NIQ Italia, commenta:
“Ad oggi la prospettiva economica è migliore rispetto ad un anno fa quando l’impennata inarrestabile dell’inflazione ha scosso molte famiglie italiane. Tuttavia dalle nostre previsioni, i prezzi nel corso dell’anno corrente si raffredderanno ma non torneranno agli standard precedenti. Una particolarità emersa dai dati raccolti da NIQ è che gli italiani compiono scelte virtuose per ciò che concerne i prodotti di largo consumo prediligendo la qualità seppur con qualche rinuncia in termini di quantità”.
Luca De Nard, Amministratore Delegato NIQ Italia conclude:
“Per quanto riguarda il futuro, grazie alle analisi a livello internazionale e locale di NIQ, si prevede che nel largo consumo emergeranno alcune nuove tematiche fondamentali come la necessità di ridefinire i prezzi dei prodotti oltre che gli assortimenti, in base alle esigenze dei consumatori. Inoltre, dal punto di vista tecnologico sarà necessario implementare nuovi modelli di supply chain a supporto della filiera, così come prestare attenzione ai mercati emergenti oltre a rimodulare l’offerta di prodotti per la fascia over 60. Queste sono solo alcune delle nuove prospettive di sviluppo del business che ogni azienda del largo consumo non può ignorare e proprio in questa azione strategica NIQ può supportare il comparto grazie alla lettura oggettiva dei dati e ponderare un’azione sulla base dei cambiamenti in atto”.